Agitazione Polizia penitenziaria: “Il Governo del cambia-niente non mantiene le promesse”

logo2La Fp Cgil Bat interviene nella giornata di mobilitazione nazionale, agenti dalla Bat alla manifestazione di Bari del 19 aprile prossimo

 

Gli agenti di Polizia penitenziaria sono pochi e chi è in servizio ha anche un contratto scaduto da quattro mesi. È una situazione che va avanti da diverso tempo non solo nella provincia di Barletta-Andria-Trani ma in tutta Italia. La paga è solo di 6 euro lordi a testa come automatismo. Questo sta a indicare che al Governo nulla importa che la coda contrattuale e la parte normativa dei contratti siano relative al vecchio accordo. La Fp Cgil e le altre sigle sindacali che rappresentano i lavoratori del settore non sono stati ancora convocati dal ministro della giustizia Alfonso Buonafede per giungere a una soluzione. Le promesse non mantenute dal governo del “cambia-niente”.

 

“Le problematiche sono diverse e non riguardano solo la paga. Il numero di poliziotti è sproporzionato rispetto al numero di detenuti in carcere, tanto da non garantire quasi il turn-over. Una carenza di personale che può minare la sicurezza degli istituti e la possibilità di reinserimento sociale dei detenuti. Per la precisione il personale nel corpo di Polizia penitenziaria corrisponde a poco più di 36mila unità a fronte delle 45mila prima dei tagli della legge Madia, la riforma della pubblica amministrazione firmata nel 2015. Ogni anno in Italia aumenta di circa 2mila unità il numero di detenuti, correndo il rischio di una nuova condanna per sovraffollamento delle carceri da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo. A tutto questo va aggiunto un buon numero di pensionamenti che vanno a impoverire ancora di più l’organico in assenza di un piano straordinario di assunzioni per poliziotti e figure professionali che operano nel sistema penitenziario italiano. A Trani, per esempio, la capienza regolamenta dei detenuti è di 227 unità, la presenza effettiva supera quota 330. La pianta organica del personale è pari (circa) al personale amministrato. Senza parlare delle aggressioni subite dagli agenti e fra i detenuti stessi che a nostro avviso sono una delle conseguenze della carenza di organico”, spiega Liana Abbascià, segretaria Fp Cgil Bat.

 

Oggi, mercoledì 17 aprile, è la giornata della mobilitazione generale degli agenti di Polizia penitenziaria nelle piazze di tutta Italia. I lavoratori della Bat si uniranno ai colleghi di Bari, guidati dal coordinatore funzioni centrali Fp Cgil Bat, Adriana Bottiglieri, e dell’Rsu Fp Cgil Polizia penitenziaria, Giuseppe Piazzolla, alla manifestazione di Bari organizzata per il 19 aprile, con sit-in davanti al provveditorato regionale di via De Gasperi, per protestare contro le inerzie del Governo e allo stesso tempo sensibilizzare i cittadini a queste tematiche.