Aggressioni in sanità, servono nuove assunzioni

Una nuova aggressione è avvenuta nella giornata di ieri all’Ospedale Di Venere di Bari, un medico è stato preso a pugni dalla parente di un cittadino che era in attesa al pronto soccorso. Una nuova aggressione che si aggiunge a quella avvenuta all’ospedale Moscati di Taranto qualche giorno fa, dove 3 infermiere sono state aggredite nel turno notturno da un paziente ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria che era in stato di alterazione psico-fisica. Le tre operatrici sanitarie, colpite con pugni e calci erano completamente sole nel reparto. Senza personale medico, socio sanitario, né ausiliario.

Ormai sono troppe le aggressioni che avvengono in sanità e interessano più realtà, da Foggia, a Taranto, a Bari. Tutto il territorio regionale sta registrando casi di violenza nei confronti di medici, infermieri e operatori sanitari. I casi sono tanti e si ripetono con una frequenza che sta mettendo a rischio l’intero sistema sanitario pugliese, in modo particolare nella sanità pubblica. Non è un caso e bisogna interrogarsi perché tutto questo avviene.

In Puglia nel 2023 sono pervenute al Centro Regionale n.116 segnalazioni inerenti aggressioni al personale sanitario nell’esercizio delle loro funzioni, praticamente un episodio ogni tre giorni, prendendo a riferimento solo i casi segnalati.

Il fenomeno delle aggressioni in sanità diventa ogni giorno più drammatico, le attuali misure quali l’inasprimento della pena e le linee guida ministeriali e regionali adottate anche in Puglia non sono servite a nulla.

Una delle ragioni per cui avvengono questi episodi è la carenza di personale. Più volte come FP CGIL abbiamo sollevato questa criticità. L’ultimo episodio verificatosi venerdì scorso a Taranto lo conferma. Erano in servizio nel reparto dove è avvenuta l’aggressione solo tre infermiere, mentre mancavano OSS, personale di supporto e medici. Evidentemente qualcosa non ha funzionato.

I continui tagli al SSN contribuiscono a rendere sempre più instabile il sistema e mette continuamente a rischio la sicurezza di chi lavora in sanità. Con l’ultima legge di bilancio questo Governo ha previsto risorse insufficienti per la Sanità che vedrà ulteriori tagli in termini di prestazioni, accentuando le criticità già esistenti. La stessa Regione Puglia deve fare di più. Infatti, non procede celermente al reclutamento di nuovo personale, si parla tanto di assunzioni ma ad oggi registriamo tante cessazioni, tra pensionamenti e lavoratori che decidono di abbandonare il posto di lavoro pubblico, proprio per le condizioni in cui si lavora. Nei reparti si ha difficoltà a coprire i turni di lavoro, mancano infermieri, medici, OSS. In queste condizioni non si riesce a lavorare, il sistema sta implodendo.

Quelle lavoratrici di Taranto, dopo la violenza subita, hanno paura di tornare a lavorare, hanno il timore di entrare in una stanza di notte o avvicinarsi a un paziente. Non è giusto e non può essere accettato. Non ci si può recare sul post di lavoro con l’ansia e il timore che da un momento all’altro possa accadere qualcosa, che si possa subire una aggressione.

Ovviamente dopo un episodio di violenza come quello di venerdì scorso si assisterà alle solite liturgie: ci sarà chi esprimerà solidarietà, chi dichiarerà che bisogna punire il colpevole con una pena esemplare, chi si costituirà parte civile, ma chi ridarà la serenità lavorativa a quelle lavoratrici, cosa sarà fatto concretamente per far cessare il ripetersi di tali episodi. Questa è la domanda a cui bisogna dare risposta, questo è l’interrogativo che si pongono tutte le lavoratrici e i lavoratori che operano in sanità.

Se si vuole veramente, limitare, contenere questi fenomeni di violenza in sanità, sino a farli cessare completamente, abbiamo una risposta da dare e subito. Bisogna utilizzare tutte le risorse che la Regione ha a disposizione per potenziare gli organici, in modo da garantire livelli di assistenza adeguata, assicurare organici adeguati nei reparti, perché questo è il vero deterrente che permetterebbe l’attenuazione del fenomeno delle aggressioni in ambito sanitario. Questo è quello che ci attendiamo dalla Regione Puglia, questo è quello che serve ai cittadini pugliesi, questo è quello che si attende il personale della sanità.

The post Aggressioni in sanità, servono nuove assunzioni first appeared on Funzione Pubblica CGIL Puglia.